martedì 21 maggio 2013

The Great Gatsby: la recensione


Come iniziare bene la settimana se non con una buona recensione? Questa volta tocca a me e il film di cui mi accingo a parlavi è The Great Gatsby, di cui avevo già parlato ampliamente (potete leggere cliccando qui) prima però della visione al cinema. NON continuate a leggere se non conoscete la trama del libro. 

Ho letto un paio di recensioni a riguardo e le opinione sono discordanti, io parto dicendovi che il film mi è piaciuto. Amo Buz Luhrmann e Moulin Rouge è sicuramente uno dei miei film preferiti in assoluto: il suo Gatsby, come prevedibile per chi conosce bene il regista, è fedele sia alla trama che alle parole del romanzo di Fitzgerald, proprio come lo era stato  Romeo+Giuletta. Per potermi godere appieno il film la scorsa settimana ho letto il romanzo del 1925 e ho notato solo due piccole differenze rispetto alla trama: per esempio il narratore Nick Carraway (Tobey Maguire) nella pellicola racconta la storia a uno psicologo che gli consiglia la scrittura come terapia; nel libro questo tipo di "escamotage" (che tra l'altro è identico all'inizio di Moulin Rouge) non è usato. Infine al funerale di Gatsby è presente il padre, personaggio del tutto inesistente nella storia di Luhrmann. 
Solo dopo pochi minuti dall'inizio è facile notare lo stile tipico del regista, che fa della direzione una vera opera d'arte, immagini e colori che solo lui è in grado di creare: una vera gioia per gli occhi. Le feste organizzate a casa del misterioso Gatsby sono così ricche di particolari da poterci perdere gli occhi, ogni costume, ogni angolo della casa è studiato nei minimi dettagli: "in ogni caso organizza delle grandi feste...sono così intime, in quelle piccole non c'è intimità". 
The Great Gatsby è un film drammatico che ci porta alla scoperta di chi si nasconde dietro alla complessa figura del protagonista, ma soprattutto è una storia d'amore, di un amore impossibile, come nella migliore tradizione dei film di Luhrmann. Le similitudini con Moulin Rouge sono molte, complice anche una colonna sonora a dir poco stupefacente, curata interamente da Jay Z, in forte contrasto con le immagini dell'epoca, ma perfetta per dare un tocco di allegria alla storia. 
Leonardo Di Caprio in piena parte nell'interpretare un personaggio così psicologicamente complesso, algido fuori, ma guidato solamente dall'amore per Daisy; Tobey Mcguire perfetto nella parte dell'amico Nick Carraway, colui che vive ogni istante della storia con i protagonisti, divenendone anche il narratore; unico neo Carey Mulligan, alias Daisy, forse non ancora abbastanza matura per poter interpretare questo ruolo che sembra semplice, ma che in realtà nasconde un carattere assai difficile. In un mondo perfetto, per me, Daisy sarebbe stata Michelle Williams.

E voi avete visto il film? Cosa ne pensate?
Buona giornata!

Ila :D

Nessun commento:

Posta un commento